TERAMO – Un inferno, stanotte, a Colleatterrato Basso. Una palazzina dell’Ater è andata a fuoco e ha rischiato di diventare la tomba per almeno 45 persone che dormivano, ignari della follia che due vandali di lì a poco avrebbero messo in atto. Il rogo doloso di uno scooter parcheggiato sotto il porticato del condominio di 18 appartamenti distribuiti su tre scale in via Giovanni XXIII è divampato verso l’una e mezza. Le fiamme dal motorino si sono ben presto propagate lungo tutto il porticato, in una sorta di galleria del vento che ha alimentato drammaticamente l’incendio avvolgendo un fronte di 50 metri di palazzo, divorando in pochi minuti anche altre tre scooter e una macchina. A rendere ancor più pericoloso l’evolversi della situazione è stata la coibentazione del solaio sopra il porticato, fatto di polistirolo nella maggior parte e di altri materiali plastici, altamente infiammabili. In pochi attimi è stato un inferno, Tutte e tre gli ingressi sono stati avvolti dalle fiamme, gli androni e le trombe delle scale intasati di fumo tossico che ha reso irrespirabile l’aria e invisibile la via di fuga principale. Quindici le famiglie evacuate, 9 intossicati, in 48 sono ospitati in alberghi.
«E’ stato un inferno sembra di essere a Bagdad». Il panico ha attanagliato chi si è svegliato all’improvviso e ha realizato quanto stesse accadendo. «Ho sentito urlare sotto in strada "stando andando a fuoco i palazzi…", ma ho crdeuto a qualcuno ubriaco – racconta uno dei superstiti -. Quando ho sentito l’esplosione di un boiler mi sono affacciato e ho visto il mio condomino tutto acceso… sembrava Bagdad e ho subito pensato: ‘Da qui non usciamo vivi’. Mi sono precipitato per le scale ma non era possibile passre perchè non si vedeva più nulla. Ho scorto il mio vicino, un anziano, seduto sulle scale che piangeva….».
I soccorsi, difficili ma tempestivi. I vigili del fuoco sono arrivati con cinque mezzi e una decina di uomini, tutti impegnati non solo su fronte dell’incendio, con acqua a tutta dalle manichette, ma anche nella ricerca ed evacuazione dei residenti. Tre appartamenti erano chiusi, in alcuni è stato necessario sfondare le porte per entrare perche chi ci vive dormiva, in altri casi è stato un andirivieni per le scale con i respiratori per mettere in salvo gli abitanti. Insomma, un inferno, che bolliva tra un susseguirsi di esplosioni di finestre, porte, suppelletili e in un calore impressionante. A distanza di ore dal rogo notturno, il porticato è ancora rovente. Per fortuna, così come veloce nel propargarsi, l’incendio è stato subito ‘sensibile’ all’acqua e le prime ad essere liberate dal morso delle fiamme sono stati i tre portoni di ingresso. All’esterno le ambulanze del 118 e le auto medicalizzate hanno fatto la spola per aiutare chi aveva avuto conseguenze peggiori dall’inalazione dei fumi tossici.
Intossicati negli ospedali, le famiglie negli alberghi. Il bilancio della follia di due sconsiderati è di 9 persone intossicate, 6 medicate al pronto soccorso del Mazzini di Teramo, 3 in quello di Giulianova. Per lo più controlli generali, terapia con ossigeno e poi dimessi. I 48 componenti delle 15 famiglie presenti nel condominio sono stati assistiti e distribuiti per l’assistenza e una sistemazione provvisoria in tre albeghi cittadini (Michelangelo, Abruzzi e Gran Sasso).
Le indagini. Sono condotte dalla Polizia della questura di Teramo le indagini sul rogo notturno a Colleatterrato. La scientifica ha fatto i rilievi, a partire dal porticato e dallo scooter al quale è stato appiccato il fuoco. Non ci sono dubbi sull’origine dolosa. Alcuni testimoni hanno anche visto fuggire di corsa due giovani poco prima del divampare delle fiamme. Non è il primo caso in questo quartiere di circa 8mila abitanti alla periferia della città. Già in precedenza si erano registrati casi di incendi dolosi di motorini e scooter, in almeno tre casi, ma in altre zone del quartiere e sempre sotto ai porticati. Ma stavolta è stata fatta grossa e chi ha acceso il fuoco ha rischiato di provocare una strage.
Rifondazione Comunista mette a disposizione la propria sede. «Manifestiamo la nostra vicinanza alle 9 persone intossicate e ai 48 condomini rimasti senza casa – scrivono gli iscritti di Rifondazione comunista di Teramo -. Dinanzi ad una situazione del genere vogliamo contribuire con un gesto pratico mettendo a disposizione la nostra sede per qualsiasi utilizzo sia ritenuto più idoneo dagli organi preposti alla gestione di tale emergenza e invitiamo a contattarci al nostro indirizzo mail per avere le chiavi del locale sito in via della Cittadella n.11 a Teramo. Certi del grande cuore dei Teramani restiamo disponibili per qualsiasi iniziativa di solidarietà».